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TOUCHE'
2017
multimedia interactive installation
sound and interaction Fabio di Salvo
Roma / Cinecittà Studios

In questo nuovo lavoro l’artista porta avanti la sua indagine e riflessione sul concetto di superficie intesa sia come elemento di separazione
tra due stai, emotivi o sociali, sia come linea di attraversamento e dialogo con il virtuale. Se, nei precedenti lavori di video-mapping, è la parete dell'edificio ad assumere questo ruolo, in questo nuova opera (la prima dell'artista su monitor) è il vetro del display a divenire la linea di separazione tra reale e virtuale. Da un nero profondo corpi misteriosi emergono per impattare sfiorare o giocare con la superficie di vetro del monitor. il contatto del corpo con il vetro del monitor genera deformazioni visive suoni percussivi. Un touch screen invertito dove è lo spettatore che è chiamato a reagire alle sollecitazioni improvvise dello schermo.
In occasione del Word Communication Forum, l'artista
coglie l'invito “Torniamo a immaginare” stravolgendo, attraverso un utilizzo “anomalo” degli strumenti tecnologici della comunicazione, linguaggi e visioni, nel tentativo di innescare interrogazioni e riflessioni sul futuro dei mezzi di comunicazione contemporanei di cui l'arte fa parte a tutti gli effetti.

In his new work, the artist continues his research on and understanding of the concept of surfaces as an element of separation between two states, emotional and social, and as a line to cross in order to dialogue with the virtual. In previous video-mapping works, the façade of a building took on this role while in this new work (the first one developed on a monitor), the display becomes the dividing line between what is real and what is virtual. From pitch black, mysterious figures emerge and strike, tap or play with the glass surface of the screen. The contact between the body and the monitor generates visual distortions and percussive sounds. An inverted touchscreen where the viewer is called on to react to the sudden stimuli from the screen.
As part of the World Communication Forum, the artist welcomes the invitation, “Let’s imagine again” through the “anomalous” use of communication technology devices to distort languages and visions and trigger questions and ideas on the future of modern communication tools of which art is a part of in all respects.