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ORBIS
2019
video-mapping installation
music by Franz Rosati
project curated by Isabella indolfi
promoted by the Embassy of Italy in Armenia
supported by the Cafesjian Center for the Arts


L’installazione video –sonora prevedrà un intervento di videomapping nel primo livello del monumento Cascade che, per la sua morfologia, si presenta come un vero e proprio auditorium capace di ospitare, grazi alle scalinate disposte difronte alla parete/fontana, un discreto numero di pubblico seduto.
Un vero e proprio teatro all’aperto con tanto di gradinata in cui la “quarta parete” in pietra è ottimale ad ospitare una videoproiezione, la quale, grazie al suo carattere illusorio e illuminotecnico sarà capace di trasformare la rigidità delle forme in una superficie dinamica e suggestiva.
Suggestiva è anche la posizione semi sotterranea del monumento capace di invitare gli spettatori ad una visione raccolta, e quindi di maggiore impatto, dell’esperienza.
L’architettura modernista e razionale ben si presta inoltre ad un intervento di questo tipo. Le forme geometriche ed il colore chiaro della pietra sono infatti caratteristiche ottimali.
In contrapposizione alla staticità della pietra, alla severità della composizione di elementi circolari giustapposti, ed al candore della pietra il mio lavoro propone di trasformare questa superficie in una parete che esprimi i caratteri dinamici della materia-colore.
I cerchi di cui la parete è composta si trasformeranno in iridi variopinti che si comporranno secondo scale cromatiche, contrapposizioni tra colori primari, variazioni sulla tinta etc. Come in uno strano pentagramma la composizione musicale si comporrà nello spazio nella forma e nel colore.
L’accelerazione rotatoria ottenuta dall’animazione video di queste forme-colore porta all’inevitabile processo di annullamento del colore stesso; è il bianco quello che si ottiene dall’accelerazione rotatoria dello spettro ed il bianco in videoproiezione coincide con la luce. L’immagine finale sarà quindi l’illuminazione del monumento.
Da Wassily Kandinsky, passando per Robert Delaunay fino a Giacomo Balla sono molti gli artisti che hanno studiato il rapporto tra forma/colore e le loro possibili relazioni spaziali e dinamiche. È la componente fortemente cinetica e musicale delle opere di Delaunay che ne fa uno dei precursori dell’arte cineti degli anni 70. Anche se il primato di opera cinetica rotatoria va riconosciuto a Marchel Duhamp che in Anémic Cinéma introduce il movimento meccanico di rotazione su dischi dipinti.
Partendo da queste ricerche dei grandi maestri, oggi grazie all’innovazione tecnologica che ci permette di controllare simultaneamente diversi linguaggi, abbiamo la possibilità di indagare contemporaneamente questioni spaziali, cinetiche, musicali, coloristiche e luminose.
Il mio lavoro sarà quindi una sperimentazione del rapporto dinamico tra questi linguaggi e le loro infinite possibilità di comunicazione. Un intervento site-specific che terrà conto dell’impianto formale del monumento Cascade

The sound-video installation Orbis will feature a video mapping intervention on the Cascade monument. Due to its architecture, the monument resembles a real auditorium able to host a number of seated audience, thanks to the stairs in front of the wall/fountain.
An actual open-air theater where the "fourth wall" in stone appears as an ideal surface for a video projection. Thanks to illusory and lighting design, Orbis will be able to transform the stiff shapes of the monument into a dynamic and suggestive surface.
The semi-underground position of the monument is both fascinating and functional, as it can gather together the viewers by delivering an experience of a great impact.
The geometric shapes of the rational architecture and the bright color of the stone are, in fact, ideal features for a video mapping intervention.
In contrast to the static nature, to the fair color of the stone, and to the severity of the architecture where circular patterns are repeated, Orbis proposes to transform this still surface into a wall of dynamic color-material.
The circles of which the wall is made will mutate into colorful irises. The new color of the circles will be composed according to a chromatic scale, presenting contrapositions between primary colors, variations, and multiple shades. As in a queer pentagram, the musical composition will happen in accord to space, shape, and shade.
The rotational acceleration obtained by the video animation will lead to the inevitable process of cancellation of the color itself. The white which is obtained from the rotational acceleration of the spectrum and the white in video projection matches with the light. The final image will, therefore, be the full illumination of the monument.
From Wassily Kandinsky, through Robert Delaunay to Giacomo Balla, many are the artists who have studied the relationship between form and color and their possible spatial and dynamic relationships. It is the strongly kinetic and musical component of the works of Delaunay that makes him one of the pioneers of the Kinetic Art of the 70s. Nonetheless, the primacy of kinetic rotary work is to be recognized to Marchel Duchamp who in Anémic Cinéma uses the mechanical rotation movement on discs paintings.
Starting from the work the great masters, today, thanks to the technological innovation that allows us to control different languages simultaneously, we have the possibility to investigate spatial, kinetic, musical, color and light features at once.
My work will, therefore, be a experimentation of the dynamic relationship between these languages and their infinite possibilities in communicating.
A site-specific intervention that will be tailored on the structure and pattern of the Cascade monument.